Dalla scrivania di Nico Brizzi
Quella che stai per leggere è una storia di ribellione, di conquista, di fallimenti e rinascite, una storia di passione e resilienza che mi ha portato a cambiare le regole del gioco.
In questo viaggio ho superato i miei limiti e trovato il mio posto nel mondo. Questa è la mia storia, e sono qui per mostrarti che può essere anche la tua.
Io sono Nico Brizzi, il Financial Chef n° 1 al mondo, e ti do il benvenuto in Restaurant University
L'inizio del Viaggio:
"Da grande voglio diventare uno chef"
Mio padre è sempre stato il cuoco di casa ma era alla domenica e nelle festività che potevo affiancarlo nella preparazione dei banchetti di famiglia, assorbendo le sue gesta e la passione per la cucina. Passione che continuavo ad alimentare durante le vacanze nel ristorante sotto casa, sotto l’occhio attento dello chef, amico di vecchia data dei miei genitori. Nella sua cucina mi venivano assegnati piccoli lavoretti e quegli incarichi erano per me momenti di pura gioia. Osservare la brigata danzare tra padelle roventi e nuvole di vapore rappresentava la proiezione di me stesso nel futuro, al punto di affermare dentro di me: “Da grande voglio diventare uno chef.”
La cucina è stata la mia scuola di vita, la mia università nel vasto universo della ristorazione, la strada sulla quale ho realizzato me stesso attraverso sfide, cadute, fallimenti e rinascite.
La Scoperta:
il Super Potere della Cucina
Quel bacio improvviso, così dolce e impacciato, ricevuto in cambio della mela caramellata che le avevo offerto, mi ha illuminato e fatto comprendere che “la cucina” era in grado di conferirmi un potere che non osavo nemmeno immaginare: il potere di conquistare una donna. Quel primo bacio ha scatenato una scintilla talmente potente da sconvolgere la mia adolescenza e farmi realizzare un desiderio tanto nascosto da non volerlo rivelare nemmeno a me stesso. Da quell’istante, l’universo femminile è diventato la mia ambizione.
Sebbene avessi già capito che la cucina poteva diventare il mestiere con il quale realizzare me stesso, nel momento in cui ho compreso che era anche un potente mezzo di comunicazione e persuasione, decisi che avrei dato tutto me stesso per padroneggiare quel super potere.
Ecco, quindi, che un ragazzino con gli ormoni infuocati inizia a dedicarsi al mestiere che lo avrebbe trasformato in un uomo capace di conquistare una donna. Quel primo bacio sulle labbra è stato l’evento capace di plasmare la mia vita, il momento in cui ho mosso il primo passo di un lungo viaggio che mi ha portato a realizzare lo chef, l’imprenditore e l’uomo che sono diventato.
All'ingresso in un mondo che credevo fosse la chiave per realizzare la mia aspirazione, con gli occhi brillanti di speranza e il cuore gonfio di sogni, varcai la soglia della scuola alberghiera, convinto di aver finalmente messo piede sulla strada che mi avrebbe condotto al regno dei grandi chef. Mi immaginavo già con quella giacca da cucina addosso, che per me simboleggiava il potere, a dirigere brigate di alta gamma. Ero pronto a imparare, ad assorbire ogni segreto che quel luogo sacro avrebbe svelato.
Ma, come in ogni viaggio che porta alla gloria, il percorso dell'eroe è disseminato di prove, e non tutte conducono alla destinazione che ci siamo prefissati. Ciò che ho scoperto mi ha colpito con la forza di una pentola di brodo bollente versata sulle mie certezze. La scuola, quella che credevo fosse un faro di conoscenza, si è rivelata poco più di un'officina, una fabbrica di operai destinati ad alimentare un sistema che non premia il talento, ma l’omologazione.
Tra i banchi e nelle aule di quella istituzione, ho imparato una verità amara: il sistema scolastico non sarebbe stato in grado di prepararmi a diventare un leader nella cucina. In realtà, mi stava formando per essere un ingranaggio, un pezzo sostituibile dell’industria del cibo, destinato a eseguire piuttosto che a creare. La prospettiva di diventare l'ultima ruota di un carro condotto da altri, mi ha fatto sentire imprigionato in un destino che non volevo. Che non sentivo mio.
Decisi di abbandonare la scuola. Non ero destinato a diventare l'ennesimo operaio del fornello, un semplice esecutore di ordini altrui. La mia sete di conoscenza e la mia fame di potere non potevano essere soddisfatte in aule che puzzavano di conformismo e rassegnazione. Con un gesto di ribellione che segnò il primo vero atto di indipendenza della mia carriera, ho raccolto i miei stracci e lasciato la scuola. Non con rancore, ma con la chiara consapevolezza che se volevo diventare qualcuno nel mondo della cucina, avrei dovuto imparare il mestiere sul campo, ispirandomi da chi rappresentava il mio modello di carriera.
E così, con determinazione e coraggio, mi sono lanciato verso l'ignoto, per apprendere il mestiere nel fuoco della battaglia, pronto a scoprire il vero significato di essere uno chef.
Armato di coraggio e spinto da un'insaziabile sete di apprendimento, ho iniziato a bussare alle porte di ogni cucina lungo la strada, ansioso di trovare uno chef disposto a insegnarmi l'arte che tanto desideravo padroneggiare. Tuttavia, quello che credevo fosse l'inizio del mio cammino verso la realizzazione, si trasformò presto in una lezione cruda e diretta sul mondo della ristorazione.
Quando ho lasciato la scuola alberghiera, pensavo di essermi lasciato alle spalle un sistema che soffocava la crescita e l’ambizione, ma una volta entrato nel mondo del lavoro, mi sono trovato di fronte allo stesso problema amplificato all’ennesima potenza: gli chef della vecchia scuola erano figli di quella stessa cultura e mentalità che cercavo di fuggire.
"Questo è un mestiere che si ruba con gli occhi," amavano ripetere ogni volta che cercavo di comprendere i loro segreti. Volevano scoraggiarmi e farmi gettare la spugna. Ma si sbagliavano, perché ero ben conscio della gavetta che mi spettava. Del resto, mi ero avventurato in quel mondo senza titoli e senza esperienza e sapevo che nessuno mi avrebbe regalato niente.
Quelle circostanze, invece di farmi scappare a gambe levate, scatenarono in me una ribellione silenziosa ma incrollabile. Quel ragazzino, ancora ingenuo ma più determinato che mai, iniziò a forgiare una corazza interiore, pronta a resistere alle sfide e alle lotte che avrebbe incontrato sul suo cammino. Così, ogni mattina mi presentavo al lavoro, pronto a vincere le difficoltà che avrei incontrato, determinato a fare ogni giorno un piccolo passo verso il mio obiettivo.
Puntare all'Eccellenza: La Visione per Costruire un Personal Brand
Quell'esperienza mi ha insegnato che per emergere in questo mestiere non basta semplicemente seguire le regole imposte da un sistema che ti vuole omologare. Anzi, nel mondo delle commodity, puoi trovare solo quello: mediocrità, routine e una costante sensazione di essere sostituibile.
Se avessi accettato di conformarmi, sarei diventato un altro operaio della ristorazione, un pezzo di ricambio in un’industria di manovalanza a basso costo. Invece, ho scelto di ribellarmi, di cercare la mia strada e fare quei sacrifici necessari per sviluppare una visione che andasse oltre le convenzioni.
Questo percorso mi ha portato a capire che la vera eccellenza si trova nel rompere gli schemi, nel valorizzare la creatività e l'ambizione, e nel non accontentarsi mai della mediocrità. Oggi, come fondatore della Restaurant University, con vent’anni di esperienza come consulente e centinaia di aziende lanciate sul mercato, posso dirti che il mio metodo sfida le convenzioni. Ho dimostrato che si può essere leader e innovatori anche in un settore dove la formazione tradizionale non aiuta.
Nel capitolo 2: “Dalla cucina all’impresa” ti mostrerò la via che ho tracciato per me stesso, quella che mi ha permesso di creare il mio personal brand ed elevarmi oltre la massa, per diventare il 1° Financial Chef al mondo, capace di riscrivere le regole del gioco.
Ma ciò che conta di più è che io possa mostrarti come fare lo stesso. Non importa da dove parti, quale sia la tua esperienza o quale sia la tua attività. Insieme, possiamo costruire il tuo percorso verso l'eccellenza. Credo in te, e sono qui per aiutarti a diventare il leader che so che puoi essere.
Voglio parlarti dal cuore. Se vuoi davvero distinguerti, non puoi accontentarti di essere un ingranaggio del sistema. Devi avere il coraggio di andare controcorrente, di rischiare e di credere fermamente nel tuo potenziale. Non è stato facile per me, e non sarà facile per te. Ma so che puoi farcela.
Tutto stava andando per il meglio fino all’inizio degli anni ’90, quando mio padre decise di investire buona parte dei risparmi per aprire un ristorante, considerandolo “un investimento sul futuro dei miei figli”. Nessuno di noi era realmente esperto del settore. Io avevo appena quattro anni di esperienza in cucina e ci trovammo coinvolti in una sfida più grande di tutti noi. Quello che doveva essere la realizzazione di un progetto per il futuro divenne presto un incubo terrificante.
Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui mio padre ci comunicò la chiusura del ristorante, annunciando che avevamo perso tutto ed eravamo sommersi dai debiti. Il suono della sua voce era incrinato, l'aria nella stanza sempre più pesante, quasi irrespirabile. Ogni parola cadeva come un macigno, e il silenzio che seguiva era carico di disperazione. Eravamo passati da una vita agiata alla povertà più totale nel giro di pochi mesi, affrontando uno dei periodi più bui della nostra esistenza.
Sia chiaro: non ho mai abbandonato mio padre per quell’errore né l’ho mai giudicato per le scelte fatte. Tuttavia, la lezione di quel fallimento mi ha accompagnato per tutta la mia carriera, determinando il mio destino. Volevo dimostrare a me stesso e alla mia famiglia che saremmo riusciti a riemergere da quella fogna in cui eravamo sprofondati, dedicandomi al lavoro con tutto me stesso per contribuire nel mio piccolo al risanamento dei debiti.
Con il tempo, ho compreso tutti gli errori commessi in quel progetto e ho capito che il successo è la conseguenza di un’attenta progettazione e una profonda pianificazione. L’improvvisazione e la mancanza di conoscenze specifiche sono il preludio di un fallimento inevitabile. I miei genitori, pur essendo eccellenti artigiani, non avevano le competenze imprenditoriali strutturate necessarie per emergere in un settore complesso come la ristorazione.
Quel fallimento mi ha insegnato l’importanza di avere una visione chiara, una gestione competente e la capacità di gestire i budget in modo oculato. Ho imparato che agire di pancia piuttosto che basarsi su analisi finanziarie porta sempre a commettere errori piuttosto che a trovare soluzioni.
Gli errori commessi da mio padre mi hanno aperto gli occhi, facendomi comprendere che non basta avere un sogno per conquistare il mondo. Il successo si costruisce attraverso competenze e metodo nella gestione dell’attività. Nel corso della mia carriera, ho osservato gli stessi errori in molti ristoratori della vecchia scuola, che attraverso le stesse dinamiche si sono trovati coinvolti negli stessi problemi che abbiamo affrontato noi.
Un Messaggio dal Cuore
Se le mie parole risuonano in te, significa che anche tu vuoi riscattare te stesso, che non hai intenzione di arrenderti di fronte alle difficoltà e sei determinato a raggiungere l’eccellenza. Io ci sono passato, ho vissuto il fallimento sulla mia pelle e ho superato queste sfide. Non importa quanto sia difficile il tuo percorso o quanti ostacoli tu debba affrontare: hai il potere di trasformare ogni difficoltà in un'opportunità per crescere e migliorare.
Ricorda sempre che non sei solo. Io sono qui per guidarti, sostenerti e mostrarti che c'è un modo per emergere, per distinguerti e per realizzare i tuoi sogni. La strada potrebbe essere lunga e difficile, ma ti assicuro che ne vale la pena. Ogni passo che farai ti avvicinerà sempre di più al tuo obiettivo. Non mollare mai, continua a credere in te stesso e nelle tue capacità. Il successo non è un traguardo, ma un viaggio che vale la pena intraprendere, per scoprire la persona che puoi diventare.
Nei dieci anni successivi al fallimento, tutta la famiglia si è sacrificata per salvare l’onore e ripagare fino all’ultimo centesimo di debiti. Abbiamo dimostrato a noi stessi e al mondo intero che niente nella vita è definitivo se si ha il coraggio di affrontare i propri demoni e disgrazie. Il giorno in cui ci siamo riuniti intorno alla tavola per contare i soldi dell’ultima rata, ci siamo stretti in un abbraccio commovente, in silenzio, con il cuore colmo di gioia. Eravamo al verde, ma più forti che mai.
Quel momento fu la celebrazione della nostra resilienza, la dimostrazione che, uniti, potevamo superare qualsiasi avversità. Stappammo una bottiglia delle migliori e brindammo alla ritrovata libertà, alla forza che ci aveva permesso di arrivare fin lì. La nostra famiglia era la prova vivente che, nonostante le tempeste, il sole torna sempre a splendere per chi ha il coraggio di non arrendersi mai.
Dopo un decennio da cuoco autodidatta, rivestivo stabilmente l’incarico di chef capo cucina. Tuttavia, ero determinato a entrare nel mondo del fine dining e conquistare quella posizione in un ristorante prestigioso. Così, presi la decisione di tornare in aula per frequentare la scuola di alta cucina più rinomata e costosa d’Europa.
Non fu una decisione facile, perché significava investire i risparmi che avevo faticosamente messo da parte dopo aver risanato i debiti del fallimento. Ricordo notti intere passate a sognare di poter finalmente varcare la soglia di quella scuola, mentre il resto del mondo sembrava riposare. Il giorno in cui ho pagato la retta per l’iscrizione è stato uno dei più emozionanti della mia vita. Ero esaltato all’idea di accedere al sapere dei migliori chef di alta cucina del momento.
Volevo sfidare me stesso ed elevarmi oltre tutti quelli che mi avevano guardato dall’alto in basso nella mia carriera.
Avevo deciso di bruciare le navi dietro di me e promesso a me stesso che non avrei accettato un altro incarico al di sotto delle mie aspettative. Ero pronto a combattere per conquistare quel sapere e mettermi definitivamente alle spalle gli chef della vecchia scuola, così come tutto il mondo della cucina tradizionale. Tuttavia, presto mi resi conto che quel contesto mi offriva molto più di quanto avessi immaginato. Non solo stavo apprendendo le tecniche dell'alta cucina, ma stavo anche acquisendo una cultura professionale e manageriale che avrebbe avuto un impatto profondo sulla mia carriera. La scuola non era solo un luogo di formazione culinaria, ma un'istituzione che mi stava formando come professionista completo.
Al termine di quell’anno intenso, superai gli esami a pieni voti e conquistai la tanto ambita Fascia Rossa, il riconoscimento ufficiale che mi vedeva accedere tra gli chef e i discepoli dell’ordine di Auguste Escoffier, il re degli chef del 19° secolo. Escoffier rivoluzionò il mondo della cucina con il concetto di brigata, organizzando la cucina come una squadra militare, e fu un precursore della haute cuisine. Questo riconoscimento non era solo un trofeo, ma la chiave di accesso a una rete di eccellenza e una testimonianza delle competenze manageriali che avevo acquisito.
Nel momento stesso in cui mi fu conferito quel riconoscimento, ripercorsi con la mente il film della mia vita: dal primo bacio di Cecilia, al giorno in cui mi chiusi alle spalle la porta della scuola alberghiera, alla gavetta nelle cucine degli chef della vecchia scuola, al fallimento del ristorante di famiglia, passando per le infinite battaglie per riconquistare la libertà. Ogni singolo evento aveva contribuito a plasmare il mio carattere e la forza per sfidare le convenzioni e l’intero sistema dal quale ero partito.
Quando tornai a casa con quella divisa addosso, ricevetti l’abbraccio dei miei genitori e fratelli. Quella conquista mi aveva trasformato, facendo apparire il passato recente distante una vita. Quello fu il momento che segnava l’apertura di un nuovo entusiasmante capitolo della mia vita.
A posteriori, la decisione di lasciare la scuola alberghiera e navigare senza esperienza né titoli in quel mare infestato di squali aveva contribuito a farmi crescere come chef e come uomo. Alla soglia dei miei trent’anni, mi sentivo maturo e fiero delle scelte fatte fino a quel momento, pronto per affrontare il mio futuro con fiducia e l’ambizione di raggiungere l’eccellenza nel settore.
Quando vivi quel genere di esperienze in prima persona, affronti i tuoi nemici e le tue paure, arrivi a conquistare la persona che sognavi di diventare. Attraverso questa crescita, maturi quella consapevolezza delle tue capacità che nella vita niente e nessuno potrà mai più toglierti.
Tre Cose che Devi Ricordare per Diventare il Capo di Te Stesso:
Devi agire
Devi rischiare
Devi investire su te stesso
Questo non significa che ce la farai subito, ma che potrai giocare in un campo di gioco completamente diverso da quello in cui ti trovi. È il campo dove ti spetta essere nel momento in cui prendi la responsabilità della tua carriera, del tuo destino e della tua vita.
Non importa da dove parti, ma le azioni che fai per andare incontro al tuo destino. La strada per elevarti al di sopra del modello tradizionale è ricca di sfide, ma con il metodo e gli strumenti che ho preparato per te, potrai passare da una vita ordinaria a una straordinaria, per diventare la persona che vuoi e meriti.
Dopo aver conquistato la Fascia Rossa, entrai nel circuito dei ristoranti di alta gamma e la mia carriera sembrava finalmente prendere slancio. Tuttavia, il destino aveva altri piani per me. Il giorno prima di firmare il contratto come chef capo cucina, un grave incidente in moto mise a rischio non solo la mia carriera, ma anche la mia capacità di camminare.
Mentre ero in un letto d’ospedale, venni a sapere che l’accordo era saltato. Ero passato da promessa dell’alta cucina a disoccupato nel giro di una notte. Compresa la gravità dell’incidente, quello che sarebbe diventato il mio capo si sbarazzò di me senza troppi giri di parole. Quel momento devastante segnò il punto di svolta più significativo del mio percorso professionale.
La verità mi colpì con violenza, facendomi capire una volta per tutte che fino a quando fossi rimasto confinato nel mondo del “lavoro da dipendente”, non sarei mai stato veramente padrone del mio destino. Avevo creduto che quella Fascia Rossa fosse la chiave per realizzare il mio sogno di carriera, ma mi resi conto che la mia visione era ancora limitata. Essere uno chef qualificato non bastava; dovevo diventare il capo di me stesso, l’unico leader in grado di determinare il mio futuro.
Bloccato in quel letto di ospedale, non pensavo al dolore, ma a come reinventare la mia carriera in modo che nessuno potesse mai più decidere per me. La necessità di trovare una risposta mi spinse a esplorare come uno chef potesse diventare anche imprenditore. Avevo investito tutti i miei risparmi e aspettative per quella Fascia Rossa, ma ora capivo che non era lo strumento di cui avevo bisogno. Ironia della sorte, mi ero creato un ottimo biglietto da visita per un mercato dal quale volevo uscire.
Avevo visto e vissuto sulla mia pelle la realtà da cui volevo fuggire: nemmeno lo chef più talentuoso e titolato poteva aspirare alla vera libertà. Finché hai un capo sopra la tua testa, mi dissi, sarà sempre qualcun altro ad avere l’ultima parola sulla tua carriera e, di conseguenza, sulla tua vita.
Quell'incidente, che inizialmente sembrava una disgrazia, si rivelò l'occasione per comprendere in modo definitivo il mio vero destino: ero nato per fare l’imprenditore e, come scoprii da lì a poco, anche per innovare profondamente il settore. Consapevole che ciò che la scuola di Escoffier mi aveva insegnato era il massimo che potevo trovare nel campo della formazione a pagamento in quel momento, decisi di spingermi a cercare un mentore disposto a mostrarmi la strada dell’imprenditorialità.
Ero pronto a mettere sul piatto la mia Fascia Rossa e lavorare gratis come cuoco in cambio dell’esperienza che cercavo: affiancare un imprenditore di successo che mi mostrasse le pratiche del mondo dell’impresa. Volevo fare un’esperienza a fianco di una guida, un imprenditore appunto, che mi mostrasse il dietro le quinte di un’azienda di successo e mi permettesse di mettere in pratica i suoi insegnamenti.
Con il diploma della scuola di Escoffier in tasca andai a bussare alle porte dei ristoranti più prestigiosi di Torino, senza successo. Dopo molte porte sbattute in faccia, approdai nelle Langhe piemontesi con la mia Fascia Rossa in valigia. Bussai alla porta della cucina stellata dello chef Luca Zecchin e della famiglia Alciati, proponendo un accordo: avrei lavorato come cuoco nella loro brigata gratuitamente, in cambio della possibilità di affiancare il loro management e imparare i segreti della loro gestione aziendale.
Con mia grande gioia, accettarono la mia proposta. Entrai nella brigata, lavorando a tempo pieno in cucina, e parallelamente mi fu data l’opportunità di accedere agli uffici, nella torre di comando di quella istituzione dell’alta cucina, tra manager e titolari. Fu un’esperienza straordinaria. Lavorare con quelle menti illuminate fu come per un astronauta entrare nella torre di controllo di SpaceX al fianco di Elon Musk.
Avevo finalmente trovato la scuola di business e i mentori che cercavo. Sotto la loro guida, imparai i segreti del management aziendale e i pilastri delle imprese di successo. Fu in questo contesto che scoprii nella gestione finanziaria la mia vera vocazione, comprendendo come le analisi finanziarie potessero diventare uno strumento potente per migliorare le performance aziendali e garantire il successo a lungo termine.
Quello fu un momento di profonda illuminazione.
Le competenze e le pratiche che appresi in quello stage rappresentavano un sapere che andava oltre la cucina, un insieme di conoscenze che mi avrebbe permesso di trasformare il mio approccio alla professione. La gestione finanziaria si rivelò essere la chiave di volta per trasformare la mia carriera, permettendomi di vedere l’attività ristorativa non solo come un’arte, ma come un’impresa da far prosperare con metodo e rigore. Questa scoperta cambiò per sempre la mia visione e il mio approccio al settore, facendomi emergere non solo come chef, ma come un leader completo e un imprenditore visionario.
Alla luce di quell’esperienza mi resi conto di quanto a volte la vita è strana e del modo che ha per farti raggiungere i tuoi scopi. Ogni passo che avevo fatto in precedenza mi aveva avvicinato di un passo alla mia destinazione finale, a conferma che la visione in un processo di crescita è fondamentale. Ciò che è bene capire è che le cose non vanno mai come abbiamo immaginato, tuttavia se continuiamo a perseguire il nostro destino giunge il momento in cui raggiungiamo la vera destinazione del nostro viaggio.
Consulenza:
Il Primo Passo verso l'Imprenditorialità
Nell’immaginario tradizionale, molti pensano che l’unico modo per fare impresa sia aprire un ristorante. Tuttavia, c'è una strada alternativa, ad alto potenziale e basso rischio: la vendita di competenze e informazioni attraverso la consulenza.
La consulenza è un business a tutti gli effetti. Rispetto a un'attività commerciale, presenta un rischio di impresa molto più basso perché non comporta le spese tipiche di una struttura fisica, come affitto e personale. Inoltre, ha costi di gestione contenuti che consentono margini elevati. Attenzione: non voglio illuderti che sia un'attività semplice da realizzare, ma voglio spingerti a vedere un’opportunità dove magari non pensavi ci fosse.
Ho lavorato come consulente per oltre 15 anni, diventando un punto di riferimento nel settore della ristorazione con programmi di gestione manageriale della cucina. Ho aiutato centinaia di chef a diventare manager e imprenditori di se stessi, elevarsi oltre le convenzioni del lavoro subordinato e costruire una carriera di successo. Il Financial Chef è la figura capace di relazionarsi sia con lo chef che con il titolare dell’attività, portando beneficio ad entrambi attraverso la gestione organizzata della cucina.
Come sono diventato il primo Financial Chef al mondo
Negli uffici di quel ristorante ho maturato la consapevolezza di ciò che sarei diventato e creato la figura del Financial Chef con lo scopo preciso di approcciare il mondo della cucina attraverso le analisi finanziarie, per mostrare a cuochi e titolari di ristoranti come raggiungere le migliori performance attraverso il linguaggio dei numeri. "Se puoi misurarlo, puoi controllarlo.”
Questa filosofia si applica perfettamente alla mia metodologia: misurare ogni aspetto delle operazioni di un ristorante per migliorarlo continuamente, per massimizzare produttività e profitto, gli elementi fondamentali per un business di successo. Nel mio ruolo di Financial Chef, utilizzo analisi finanziarie dettagliate per fornire una visione chiara delle performance, individuando aree di miglioramento e ottimizzazione. Questo approccio non solo permette di mantenere il controllo sui costi e aumentare i profitti, ma anche di prendere decisioni informate e strategiche per il futuro dell'azienda.
La consulenza è stato lo strumento che mi ha permesso di lanciare la mia prima impresa indipendente e di passare da dipendente a imprenditore di me stesso. Lo stesso puoi fare anche tu attraverso gli insegnamenti che condivido con te in "Codice Ristorazione", un manuale che ti consente di apprendere competenze, strumenti e pratiche per elevarti al di sopra delle masse e andare ben oltre il mercato della manodopera.
Il Metodo:
Il Food Profit Blueprint
Abbiamo un pilastro centrale: la gestione finanziaria. I numeri sono il linguaggio dell’imprenditore e lo strumento che ti consente di misurare performance, opportunità e rischio di impresa. Nel capitolo 2: “Dalla cucina all’impresa” mostrerò allo chef come gestire i numeri chiave della cucina e come attraverso di essi può aumentare produttività, profitto e valore attraverso la sua gestione. Pochi principi fondamentali, con cui diventare manager o imprenditore di se stesso.
Nel capitolo 4: “Navigare con i Numeri: Il Cruscotto Finanziario della Tua Impresa” è dedicato all’imprenditore che vuole prendere il controllo finanziario della propria azienda e costruire un’impresa di valore, ad alte prestazioni e alto profitto.
Il secondo pilastro è la gestione operativa: il metodo per organizzare in modo produttivo ogni reparto della tua azienda, dalla cucina all’amministrazione. L’organizzazione aziendale deve essere strutturata in modo da creare un team autonomo e performante, capace di lavorare anche senza di te.
Nel capitolo 3: “Da artigiano a imprenditore” ti mostrerò come passare da pilastro centrale della tua azienda a farla funzionare anche senza di te, attraverso l’utilizzo di protocolli e procedure. Solo quando riuscirai a sganciarti dall’operativo e dall’essere il tuttofare della tua azienda potrai iniziare a fare il tuo vero mestiere: l’imprenditore.
Il terzo pilastro è la gestione amministrativa: questo elemento è uno dei pilastri del modello di business che condivido con i miei clienti e studenti, per mettere la tua attività in sicurezza e a farla operare in armonia con le Leggi che regolamentano il settore. Ti darò accesso ai miei protocolli per gestire la tua attività come un impresa piuttosto che come una bottega artigianale, una bomba ad orologeria pronta ad esploderti in faccia al primo controllo da parte delle Autorità.
Il quarto pilastro è la visione strategica: la competenza con cui gestisci questo aspetto rivela un punto fondamentale: il saper padroneggiare le pratiche per costruire un'impresa di valore per il tuo mercato anziché un bene di consumo a basso costo.
Come vedremo nel capitolo 5: “Da commodity a brand” la visione strategica è l’elemento che ti consente di analizzare il mercato, comprendere le sue necessità e fornire una risposta di valore sotto forma di prodotto o servizio. Attraverso il caso studio Conserva: il mio ristorante a Torino, ti mostrerò come ho trasformato una trattoria fallita nel leader del mio mercato di riferimento. Scoprirai come rilanciare una attività storica attraverso una visione chiara e competente del mercato, per superare i tuoi competitor e conquistare la tua nicchia.
Il mio metodo ti consente di progettare e gestire con successo la tua carriera, business o impresa nel settore della ristorazione attraverso il Food Profit Blueprint: i protocolli chiavi in mano per lanciare il tuo format di successo nel mondo del food. Tutto questo e molto altro sono già tra le tue mani, e potrai scoprirlo nei prossimi capitoli di Codice Ristorazione, tuttavia, come mi sentirai ripetere spesso, tutto parte da te, dalla tua mentalità, che deve essere orientata al lavoro su te stesso e sulla tua impresa.
Ecco perché inizieremo proprio da questo aspetto. Nel capitolo 1: “Nella mente dell’imprenditore” ti mostrerò le pratiche per costruire una mentalità orientata al risultato e alla costruzione della leadership necessaria per gestire i tuoi obiettivi con un metodo strutturato.
Codice Ristorazione dunque ti offre quel metodo di cui hai bisogno per progettare e gestire la tua attività o impresa come chef o imprenditore, per lanciare il tuo brand e conquistare il mercato. Ma non voglio anticiparti tutto, per non rovinarti il piacere della scoperta e soprattutto della conquista.
La Mia Metamorfosi può Essere anche la Tua
Mentre ci avviciniamo alla fine dell’introduzione, desidero che tu, caro lettore, percepisca l'emozione di un inizio piuttosto che la quiete di una conclusione. La mia evoluzione da sguattero di cucina a Financial Chef è stata un viaggio ricco di sfide, battaglie, lezioni e insegnamenti. Ora, però, è tempo di volgere lo sguardo verso nuovi orizzonti. È arrivato il momento di parlare di te.
Attraverso le mie esperienze, ho imparato che il vero successo non risiede solo nelle competenze tecniche, ma anche nella crescita personale e nella capacità di adattarsi e superare le avversità. La gestione finanziaria è il mio super potere, il segreto che mi ha permesso di elevarmi oltre il lavoro da dipendente e trasformare i miei sogni in una realtà imprenditoriale di successo.
Ogni sfida affrontata e ogni ostacolo superato ha rafforzato la mia determinazione a non accontentarmi di essere una semplice pedina in un sistema, ma a diventare il maestro del mio destino. Questa consapevolezza ha cambiato il mio modo di vedere il mondo e il mio ruolo nel settore della ristorazione. Non ero più un ingranaggio, ma il creatore della mia realtà, capace di influenzare e migliorare non solo la mia vita, ma anche quella degli altri.
Il Mio Messaggio per Te
Voglio incoraggiarti ad andare oltre le convenzioni e mostrarti che anche tu puoi intraprendere questo viaggio di trasformazione. La mia metamorfosi può essere anche la tua. Se c'è una cosa che ho imparato lungo questo percorso, è che la chiave del successo risiede nell'intraprendere azioni coraggiose, nel cercare costantemente la conoscenza e nell'essere disposti a mettersi in gioco.
Questo è il nuovo inizio della tua storia. Non importa da dove parti, contano le azioni che fai per costruire la strada verso la tua destinazione. Prendi ispirazione dalla mia esperienza, utilizza gli strumenti che condividerò con te in questo libro, e preparati a scrivere il prossimo capitolo della tua vita con fiducia e determinazione.
La Formazione Verticale
La formazione ha caratterizzato ogni fase della mia carriera, permettendomi di costruire solide fondamenta professionali attraverso la specializzazione culinaria e manageriale. Lo studio, unito alla pratica, è il miglior antidoto contro la formazione generica che confina uno chef nel mercato delle commodity e della manodopera a basso costo.
Se cerchi un acceleratore di risultati, la specializzazione deve essere la tua priorità. Allo stesso tempo, l’aiuto di un mentore è fondamentale, perché solo chi “ci è già passato” può mostrarti la via più breve per raggiungere la tua destinazione. Che si tratti di cucina, management o imprenditoria, la formazione verticale, lo studio approfondito di un argomento alla volta, è la chiave per il successo. Ho sempre scelto i miei mentori con quest’ottica, cercando i migliori nel loro campo, che potessero trasferirmi quella competenza fino a farmela applicare nella mia realtà.
Se vuoi elevarti oltre le masse attraverso la formazione, evita questi due errori:
Mancanza di metodo: Studiare in ordine sparso non porta risultati. Serve un metodo strutturato, un percorso step-by-step per ottenere un risultato, che ti consenta di passare dalla teoria alla pratica in modo organizzato.
Mancanza di un mentore: Le informazioni da sole non bastano. Un mentore può aiutarti a comprendere l’ecosistema in cui ti muovi e accelerare i tuoi risultati, guidandoti attraverso le insidie iniziali, evitando errori e andando dritto alla tua destinazione.
La Tua Trasformazione Inizia Qui
Quello che insegno in "Codice Ristorazione" è l’anteprima dei programmi della Restaurant University, un metodo collaudato che ho sperimentato sulla mia pelle, in centinaia di aziende e con migliaia di studenti che hanno frequentato le aule didattiche dei nostri programmi online.
Attraverso "Codice Ristorazione", voglio condividere con te tutti i segreti del Food Profit Blueprint: i 4 protocolli con cui progettare e gestire la tua impresa di ristorazione: dall’idea al successo. Dalla gestione finanziaria, alle strategie di marketing, alla creazione di un modello organizzativo che ti consente di elevarti a manager della tua azienda e imprenditore nel mondo del food. Il manuale è pensato per chi, come te, vuole trasformare la propria passione per la ristorazione in una carriera straordinaria, elevarsi oltre il mercato delle commodity e creare un format di ristorazione vincente, un brand di valore e di successo.
La Mia Promessa per Te
"Codice Ristorazione" non è solo un manuale, ma una guida emotiva e professionale per coloro che vogliono liberarsi dal lavoro tradizionale e trasformare la propria passione in una brillante carriera o un’impresa di successo. Voglio mostrarti come uscire dal mercato della manodopera, diventare il capo di te stesso e artefice del tuo destino.
Questo metodo ti porterà dritto al punto, consentendoti un’applicazione immediata delle competenze e delle strategie che ti insegnerò, direttamente nella tua realtà. Lo scopo di questo libro è mostrarti un metodo collaudato, che potrai applicare per lanciare la tua carriera o la tua impresa indipendente. Troverai i miei protocolli, le mappe e gli strumenti chiavi in mano per realizzare ogni tuo obiettivo, senza chiedere il permesso a nessuno.
"Codice Ristorazione" ti offre inoltre un’anteprima dei programmi e dei corsi che tengo in Restaurant University, dove potrai accedere già durante la lettura di questo libro, per entrare a far parte della community di chef, professionisti e imprenditori che hanno già dato una svolta alla loro carriera, alla loro attività e alla loro vita seguendo i miei programmi di formazione e consulenza.
Quindi basta leggere un libro per realizzare i tuoi sogni di impresa? La mia risposta è: dipende.
Dipende da dove parti e dove vuoi arrivare. Sicuramente questo libro ti metterà di fronte alla realtà delle cose, così come davanti alle infinite opportunità che puoi cogliere in questo momento storico che sta attraversando il settore della ristorazione. Il successo, nella carriera come nella vita, dipende prima di tutto dalla tua mentalità, dalla tua attitudine alla fatica, dal tuo impegno, dalla tua volontà di prendere in mano le redini del tuo destino.
Non temere tuttavia di non essere all’altezza delle sfide che ti attendono. Nessuno nasce leader, ma attraverso il metodo che ti mostrerò già nel capitolo 1 potrai iniziare a sviluppare le competenze necessarie per uscire dalla situazione attuale, per costruire il futuro che vuoi e meriti.
CODICE RISTORAZIONE
Email : [email protected]
Web : restaurantuniversity.it
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